Quando si parla di trading online si parla di un mondo decisamente dinamico e proiettato sul futuro. Sia sul futuro delle quotazioni, sia sul futuro per quello che riguarda gli andamenti generali dell’economia. Ma raramente ci si gira nel passato se non per applicare delle strategie su grafici storici.
Il passato, però, a volte, porta con se informazioni preziose e insegnamenti da non sottovalutare. In questo articolo non si ha la pretesa di fornire gli insegnamenti del passato per quello che riguarda il trading online ma soltanto di raccontare come è partito il tutto.
Tutto ebbe inizio nel 1993, quando, grazie anche alla iniziale diffusione di internet sulla borsa americana si decise di mettere online le quotazioni e la possibilità di interagire non più solo attraverso un broker finanziario in carne ed ossa ma anche attraverso un broker online.
Nel 1995 nasce il primo broker online con una piattaforma anche per gli italiani (Directa SIM) che permetteva di effettuare il trading online sui mercati americani. Ma solo nel 1999 in Italia la Consob pubblica il “Nuovo Regolamento di attivazione del Testo Unico dei mercati finanziari”.
Dal 2000 inizia la crescita importante del numero di operatori che da casa si approcciano al trading e il 2000 vede la prima bolla dei titoli internet paragonabile solo alla bolla speculativa dei bulbi di tulipano in Olanda del 1600 che arrivarono a costare come un immobile.
Il mercato online, in quel periodo, non era particolarmente fiorente dal punto di vista delle piattaforme di trading online e le connessioni internet erano un freno enorme (pochissimi avevano una linea veloce). Poi nel tempo crescevano in numero le persone interessate al trading online e di conseguenza crescevano i broker online con piattaforme sempre più performanti e che permettevano sempre maggiori funzioni.
Questa crescita c’è stata fino allo scoppio della bolla del 2007 (bolla dei titoli subprime) dove moltissimi trader si sono fatti male. Dal 2007, con varie crisi economiche e finanziarie che hanno “flagellato” il mondo, anche il numero dei trader non è cresciuto più come prima. Prima del 2007 c’era qualcuno che aveva ipotizzato che nel tempo ogni persona avrebbe gestito online i propri risparmi. Ovviamente questa previsione si è rivelata finora falsa.
Oggi, nel 2016, il trading online in Italia vive un periodo davvero difficile, sia per liquidità che per appassionati. Sicuramente, con la fine di questa crisi economica e con l’avvento di una nuova crescita (speriamo in un nuovo boom economico) aumenterà nuovamente il numero di persone che si avvicineranno al trading online.
Trading online etimologia
Sempre più spesso si sente parlare del trading on line come nuovo metodo d’investimento, ma di cosa si tratta? Partiamo dall’etimologia: trading vuol dire commerciare, perciò fare trading online significa letteralmente commerciare in linea, ovvero su internet.
Ovviamente, la parola “commerciare” è abbastanza generica, perciò possiamo restringere il campo per definire quale tipo di commercio viene inteso nell’uso comune.
Nel trading on line si procede all’acquisto e alla vendita di strumenti finanziari quali azioni, future, titoli di stato, obbligazioni ed altro ancora.
Questo nuovo sistema d’investimento è diventato una sorta di sinonimo del come fare soldi online, considerando che tutto ciò che serve per la sua attuazione è una semplice connessione ad internet e un PC dotato di requisiti di sistema davvero basici. Per fare soldi su internet ci sono pochi modi davvero efficaci (oltre al lavoro, s’intende), e il trading online è uno di questi.
Tra i principali vantaggi di questa pratica possiamo annoverare i bassi costi di commissione per l’investitore, il quale può quindi contare su un guadagno netto molto più alto rispetto alle vecchie compravendite. Un altro importante vantaggio è la disponibilità costante dei dati di mercato, aggiornati ogni secondo dai siti specializzati e dalle piattaforme software per il trading.
Se il mercato finanziario e gli investimenti sono la vostra passione, non potete perdere l’occasione di provare almeno una volta il trading online. Questa pratica è ormai all’ordine del giorno e sempre più appassionati ne fanno un vero e proprio lavoro, prima e dopo il pensionamento.