Italiani, per i risparmi si punta sempre alla prudenza

Ancora una volta, nel nostro Paese si punta alla prudenza, preferendo forme di consolidamento del capitale senza l'assunzione di particolari rischi. Ecco i dati.

Sei italiani su dieci possiedono denaro investito in conti di deposito, e circa tre hanno acquistato almeno un immobile diverso dalla prima casa. È quanto emerge dalla recente Indagine Internazionale sul Risparmio curata dal dipartimento di Consumer Economics ING di Londra, ovvero una delle sedi centrali del gruppo Ing Direct, attivo anche nel settore dei conti deposito con il suo Conto Arancio, uno dei preferiti a livello nazionale.

Casa e conti deposito.Proprio questo strumento finanziario, insieme al classico mattone, rappresentano insomma l'approdo ritenuto più sicuro dai nostri connazionali che intendono investire e provare a far fruttare il proprio capitale; il podio virtuale di queste "opzioni di risparmio" è completato dai metalli preziosi come oro e argento, preferiti da un 25% del campione, mentre più staccate risultano le quote di fondi comuni e obbligazioni, citate nel 20% dei casi. Meno gettonate, secondo la ricerca, le soluzioni come le azioni, presenti nei portafogli del 15% degli italiani, dato in linea con la media europea.

Guidati dalla prudenza.Questo report dimostra ancora una volta come le scelte dei risparmiatori italiani siano orientate alla massima prudenza: è da leggere in questo modo sia la percezione del comparto azionario (ritenuto ad alto fattore di rischio rispetto alle altre forme di investimento dalla maggioranza degli intervistati in tutti i Paesi esaminati dal rapporto), che lo scarso appeal riscontrato dai cosiddetti investimenti alternativi. "Solo il 5% degli intervistati ha affermato di aver investito in queste assetclass, mentre il 40% dichiara di non aver mai nemmeno considerato questi strumenti e il 20% ritiene che i rendimenti offerti siano troppo incerti", si legge infatti nello studio Ing.

Cautelati dal conto deposito.Anche l'immediato futuro non smuoverà questo quadro, e secondo le previsioni anche nel 2017 i risparmiatori italiani dovrebbero continuare a preferire i conti di deposito e la proprietà immobiliare, assetclass a cui viene attribuito un grado di rischio moderato. In particolare, i conti deposito online hanno incontrato l'interesse anche dei più giovani, perché sono soluzioni di investimento molto semplici e veloci, che consentono di parcheggiare anche piccole cifre a costo zero, pur scontandodi tassi bassi di interesse che fanno calare le quote di rendimento.

Le tendenze degli italiani.Ancora una volta, allora, la cautela si conferma il criterio guida per definire gli investimenti, a cui vanno aggiunte le caratteristiche di“affidabilità e solidità”, che restano i due fattori che maggiormente influenzano la scelta della banca a cui affidare i propri risparmi, citati dal 73% e dal 70% degli intervistati. Numeri che quasi doppiano quelli di costi e ai tassi di interesse offerti, citati dal 48% e dal 38% del campione, anche perché la cronaca dell'ultimo anno, con le vicende che hanno scosso il sistema bancario italiano, ha influito ulteriormente su questo contesto; tra i nuovi trend, diventa sempre più rilevante la possibilità di avere accesso ai servizi digitali, menzionati dal 27% degli intervistati.

Più soddisfazione sui risparmi.Tra gli altri elementi evidenziati dallo studio, interessanti sono i dati relativi alla maggiore serenità degli italiani verso l’ammontare dei propri risparmi e la capacità di far fronte ai debiti; questa rilevazione segnala un aumento del 7% (contro una media europea del 6%) di persone che si dicono soddisfatte o molto soddisfatte rispetto al livello dei propri risparmi, mentre è al 35% la percentuale di quanti sono a proprio agio con il mutuo (+8%). Tuttavia, la fase prolungata di tassi vicini allo zero sta influendo in maniera negativa "sulla soddisfazione rispetto al risultato dei propri investimenti, suscitando anche preoccupazione rispetto ai risparmi pensionistici e alla possibilità di raggiungere gli obiettivi di investimento prefissati citati da un quarto del campione nazionale", conclude il report.