Dalla fine degli anni Novanta è stato possibile venire a conoscenza del fatto che la manodopera non costi ovunque allo stesso modo, trovandoci di fronte a situazioni critiche di delocalizzazione industriale che consiste nello spostamento all’estero della propria azienda, dove la manodopera ha prezzi anche la metà rispetto a quelli presenti nel proprio, al fine di aumentare esponenzialmente il proprio profitto, causando però disoccupazione e, in alcuni casi, la disperazione di chi non ha più l’età di cercare un nuovo lavoro.
La situazione in Europa
In Europa, il costo orario del lavoro cambia da Stato a Stato con differenze anche incredibili, si va infatti dai 4,4 euro in Bulgaria ai 42 euro l’ora in Danimarca, si hanno poi i 39 euro in Belgio, i 38 euro in Svezia, i 36 euro in Lussemburgo.
In Italia la situazione scende di una decina d’euro rispetto ai paesi del nord sopracitati per un totale di 27,50 euro l’ora, al di sotto della media continentale e causa dello spostamento delle aziende verso i paesi dell’est poiché percepito come elevato.
La situazione, però, sta cambiando nel nostro paese, nel 2016, infatti, è stata registrata una lieve diminuzione dei costi orari del lavoro pari allo 0,8% che ovviamente sembrerà poco ma se pensati in relazione a tutte le ore che un impiegato effettua in un anno, risulterà un calo importante per il datore di lavoro.
Con questo non si vuole certo negare la ‘’convenienza’’ dal punto di vista del profitto di un lavoratore dell’Est, dove si va da 4 agli 8 euro l’ora, cifre davvero minime che permettono di assumere un maggior numero di impiegati che finirà necessariamente per produrre un grande numero di prodotti.
Tuttavia anche qui la situazione sta cambiando e si è registrato un aumento del costo del lavoro in Romania e in Bulgaria.
I fattori che influenzano il costo del lavoro
Probabilmente a questo punto non ci si può non chiedere cosa contribuisca all’aumento del costo; il costo orario del lavoro è costituito dal salario a cui vanno sommati i costi relativi ai contributi sociali ( a carico dei datori di lavoro) come: le assicurazioni obbligatorie da versare, la quota per la tredicesima mensilità e altre mensilità aggiuntive, le ferie, i permessi maturati e soprattutto la liquidazione.
Forse non tutti sanno che risulta possibile fare un autonomo calcolo del TFR, ad oggi molto importante per quello che riguarda il pensionamento anticipato.